Assaggiando "A Bologna le bici erano come i cani" di Paolo Nori



Se l'egocentrismo fosse un handicap, qui avreste tutti il posto da parcheggiare in centro.

La gentilezza è un privilegio e io purtroppo  non sono così gentile come pensa lei.

Che lui da un certo momento in avanti gli è venuta proprio la mania, ecco sì, delle cerimonie, che a me invece le cerimonie son delle cose, io sono poco cerimonioso, io dico pane al pane e vino al vino, non faccio mica tanti giri di parole io, non so, prendiamo Giannasi, per fare un esempio, ecco Giannasi potrei dire che era un originale, non era mica un originale, era un coglione, e spaccamaroni, che non è mica una cosa tanto diplomatica, da dire, e neanche cerimoniosa, ma a me le cerimonie non mi han mai interessato e quella lì poi è la mia fortuna, in un certo senso, che invece lui, mio fratello, poveretto, lui l'han rovinato le cerimonie, che poi è la stessa cosa che è successa a Giannasi con la gentilezza, che poi gentilezza, era peso come un tuono.

Quel giorno lì avevo cominciato a correre. Per vedere cosa succedeva. E anche perchè avrei voluto arrivare sotto i settanta chili la prima volta nella mia vita. Non ci sono riuscito. A correre poi sei contento che hai corso, ricominci a mangiare. Ti concedi degli strappi. Non che sia interessante.

Guarda, io per me, è durata una settimana, io per me quella lì, adesso a pensarci, è stata forse la settimana più brutta della mia vita. Che lì, quella settimana lì, io quando tornavo a casa da lavorare non vedevo l'ora di arrivare a casa, facevo le scale di corsa, aprivo la porta e mi aspettavo una scena, io avevo bisogno di una scena, di una tragedia, io avevo bisogno di un colpo, volevo che qualcuno mi diceva del delinquente, che io ero un delinquente, ma come si fa contro il muro della mia sala da pranzo, con la migliore amica di mia moglie che non mi piaceva neanche?

L'ultimo giorno eravamo andati in piscina, con la Battaglia, a Santa Maria del Piano, in bicicletta, sette chilometri da Basiilicanova, tutti in leggera salita tranne una discesa abbastanza ripida appena prima di arrivare. Quando eravamo entrati mi aspettavo che mi chiedessero quanti anni avevo, perchè la settimana prima, a entrare in piscina a Casalecchio di Reno, me l'avevano chiesto: "Scusi, - mi avevano detto all'ingresso, - glielo devo chiedere, lei ha più di sessant'anni?". "No, - gli avevo detto io, - ne ho quarantasette". "Ah, - mi avevano detto, - peccato, se ne aveva di più aveva lo sconto".

I nuovi elementi, io ci ho pensato con calma, mi son messo seduto tre giorni e ho pensato solo a questo, e ci ho pensato bene, e i nuovi elementi, se ci guardi superficialmente sarebbero che te sei figlio di Giannasi, che lì, sarà poi anche vero, da un certo punto di vista, però non lo so, da un altro punto di vista è una cosa che non sta nè in cielo nè in terra, perchè te sei figlio mio, te sei mio figlio, lo sai o no, te sei mio figlio, e io, non te l'ho mai detto, ti amo, hai capito? Ti amo, lo vuoi sapere? Ti amo, ecco. Ti volevo dir quello. E adesso per me io ho finito. Clic.

Paolo Nori
A Bologna le bici erano come i cani
edicicloeditore
2010

Commenti

Post più popolari