Still Alice, tratto dal romanzo di Lisa Genova "Perdersi"



Sentirsi diagnosticare l'Alzheimer è come essere marchiato con una lettera scarlatta. È quello che sono io adesso, una persona affetta da demenza. E il modo in cui, per un certo periodo, mi definirò io, e poi continueranno a definirmi gli altri. Ma io non sono quello che dico o quello che faccio o quello che ricordo. In realtà sono molto di più. Sono una moglie, una madre, un'amica e presto sarò nonna. Provo ancora sentimenti, capisco e merito l'amore e la gioia di questi rapporti. Sono ancora un membro attivo della società. Il mio cervello non funziona più al meglio ma uso gli orecchi per ascoltare senza riserve, offro le mie spalle per piangere e le mie braccia per stringere altre persone malate come me. Non sono una persona che sta morendo. Sono una persona che vive con l'Alzheimer. E cerco di farlo nel modo migliore possibile. (Alice Howland, protagonista del romanzo Perdersi da cui è stato tratto il bellissimo film Still Alice)

Un paio di settimane fa una cara amica mi ha invitata ad andare al cinema a vedere Still Alice, film diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, con Julianne Moore, Alec Baldwin e Kristen Stewart. Ammetto che la motivazione principale che mi ha spinta ad accettare l'invito è stato il fatto che Julianne Moore fosse la protagonista. Non sapevo quasi nulla di Alzheimer e sinceramente non avevo tanta voglia di vedere un film drammatico, ma la Moore da qualche anno è diventata una delle mie attrici preferite e così non ho voluto perdermela.

L'istinto non mi ha delusa. Julianne Moore è strepitosa nel ruolo di Alice Howland, cinquantenne professoressa di linguistica ad Harvard, brillante ricercatrice apprezzata in tutto il mondo, madre di tre figli ormai adulti e sposa felice di un uomo altrettanto brillante, che improvvisamente scopre di essere affetta da Alzheimer e assiste impotente al crollo della propria carriera e della propria vita personale. Questo ruolo le ha infatti permesso di vincere l'Oscar, premio già più volte sfiorato nella sua sfolgorante carriera.

Il film mi ha profondamente colpita e commossa - sicuramente anche per merito di un'incredibile Julianne Moore che ha reso il personaggio molto "vero" - e ho continuato a rimuginarci sopra per giorni. Come ho detto, non sapevo quasi nulla di Alzheimer perché nella mia famiglia fortunatamente non ci sono mai stati casi di demenza - se escludiamo quella che colpì mia nonna ultra novantenne e che ritengo un evento tutto sommato normale data l'età in cui si manifestò - e non conosco persone che ne soffrono. Ma perdere la memoria e quindi la propria autocoscienza e autonomia a cinquant'anni, nel pieno della vita e delle proprie capacità è letteralmente devastante! L'identificazione con la protagonista è stata immediata, essendo anch'io ormai cinquantenne e madre di tre figli (purtroppo non sono una brillante accademica, ma sorvoliamo...). Così ho deciso di leggere anche il libro da cui è stato tratto il film, Perdersi di Lisa Genova, perché volevo saperne di più.

Lisa Genova è laureata in neuropsichiatria ad Harvard e ha dedicato tutta la sua vita allo studio di disturbi e patologie della mente. I suoi romanzi sono basati sulla sua esperienza di terapeuta e sono ricchi di preziose informazioni. Sono anche molto piacevoli da leggere, per nulla banali o patetici. Perdersi, in particolare, è basato sulle testimonianze di tanti malati di Alzheimer da lei conosciuti attraverso le organizzazioni di sostegno alla demenza precoce negli Stati Uniti e la consulenza di tanti medici che l'hanno aiutata a sviluppare una storia che fosse il più possibile fedele all'evoluzione della malattia e al quotidiano vissuto da queste persone speciali, che lottano come leoni in gabbia per rimanere in contatto con se stessi, con il proprio mondo e con i propri affetti. Una patologia che tutti dovremmo conoscere di più e non sottovalutare, visto che colpisce sempre più persone e per la quale purtroppo non si è ancora trovata una terapia efficace.

Un film e un libro da non perdere dunque, per avvicinarci in punta di piedi a questo dramma che colpisce tantissime persone intorno a noi.




Lisa Genova
Perdersi
Traduzione di Laura Prandino
Edizioni Piemme
Ebook ISBN 9788858500965


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