Tutta la luce che non vediamo, di Anthony Doerr



Il passato non muore mai. Non è nemmeno passato. 
William Faulkner 

L'assegnazione del Premio Pulitzer per la narrativa 2015 a Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr mi ha lasciata abbastanza perplessa. Francamente avrei capito di più un premio come la John Newbery Medal, il prestigioso premio assegnato dall'American Library Association ai migliori libri per ragazzi. Perché - senza nulla togliere alla narrativa per ragazzi - di questo si tratta secondo me, di un ottimo libro per ragazzi. Lo è per la sua struttura, articolata in tanti brevi capitoli scritti con una prosa molto semplice e asciutta. Lo è per il tocco "magico" che rende più accettabili i tragici eventi storici narrati. Lo è per i protagonisti della storia, due ragazzini che crescono tra le atrocità di una guerra voluta dai grandi. Lo è per il messaggio di speranza che la loro storia incarna.

La dodicenne Marie-Laure, orfana di madre e cieca a causa di una malattia degenerativa agli occhi, vive a Parigi con l'amatissimo padre, custode ed esperto serraturista del museo di scienze naturali, ma a seguito dell'occupazione nazista, date le sue origini ebree, è costretta ad abbandonare la sua casa e a rifugiarsi a Saint-Malo da un eccentrico prozio, dove cercherà di sopravvivere come potrà, in un mondo sempre più buio e cupo, mentre il padre dovrà allontanarsi da lei per la prima volta nella loro vita, per portare a termine l'incarico assegnatogli dal museo. 

Il piccolo Werner, dai capelli bianchi come la neve, cresciuto con la sorellina in un orfanotrofio della Ruhr sotto l'ala protettrice dell'amabile Frau Elena, che li ha educati all'amore per la lingua e la cultura francese, grazie alla sua intelligenza molto vivace e alla sua passione per le radio, che sa costruire e riparare, viene ammesso nell'Accademia della Gioventù Hitleriana e, subito dopo l'addestramento, nonostante la giovanissima età, mandato in missione per localizzare i partigiani in Francia. 

I loro destini opposti convergeranno proprio a Saint-Malo e il loro breve incontro imprimerà una svolta determinante alle loro vite, come un'alba di luce radiosa dopo una lunga notte buia. A far intrecciare i loro destini sarà anche la passione per i libri, in questo caso Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne, e per la musica, Clair de lune di Chopin.

Un libro che è un inno al potere salvifico della letteratura e della musica, che consiglio ai ragazzi di tutte le età.

Anthony Doerr
Tutta la luce che non vediamo
traduzione di Daniele A. Gewurz e Isabella Zani
Rizzoli

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